I frutti del Peccato!!!!!!

I frutti del Peccato!!!!!!

giovedì 22 febbraio 2007

Ricette di frutta Archeologica

ANTICHE RICETTE CON FRUTTA
La frutta
"Tenga in dispensa ( la massaia, n.d.r.): pere secche, sorbe, fichi, uva passa, uva in marmitte, mele stanziane in doglio e tutti gli altri frutti che è uso conservare, anche quelli selvatici, li conservi ogni anno con diligenza. " (de agr. 144 (CLII)) scriveva Catone a proposito dei frutti da conservare.
Veniva, infatti, privilegiata la produzione di noci, nocciole, mandorle, pinoli, perché protetti dal guscio, nonché di mele, pere, cotogne, sorbe e soprattutto fichi perché potevano essere essiccati o conservati più a lungo senza guastarsi.
I fichi in particolare non solo integravano l’ alimentazione delle classi meno agiate, ma avevano anche una valenza condimentaria per il loro alto valore zuccherino.
Le pesche, che Apicio usava come antipasto, furono all’ inizio importate come specie a fini farmaceutici: "Tra le pesche il primato è delle duracine... Questo frutto innocuo è ricercato per i malati; lo si è pagato fino a 30 monete il pezzo, più di ogni altro frutto, fatto che deve sorprendere, perché nessun altro è più effimero. Infatti, un’ attesa di due giorni dopo la sua raccolta è già il massimo e se ne impone lo smercio." (Plinio, XV, 11).

Nessun commento:

 

Frutta Archeologica


Frutta Archeologica


Frutta Archeologica